I Palazzi

I Palazzi


Descrizione

Il Palazzo Viola

Il palazzo Viola (proprietà Giannuzzi) del XVI secolo ha una secentesca balconata in ferro battuto di stile barocco al cui centro spicca uno stemma marmoreo con festoni a rilievo dei Viola. Il portale è in tufo decorato.

Palazzo Maruca

Il palazzo Maruca (proprietà Belmonte) è caratterizzato ai due angoli dalla presenza di stemmi gentilizi. Al suo interno si conserva una lastra tombale di un antenato Belmonte, che prima era allocata nel palazzo Belmonte, sito in Via Castello, prospiciente il palazzo De Dominicis, distrutto dal terremoto del 1905.

Palazzo De Dominicis

Nel palazzo De Dominicis (proprietà Russo-Brasacchio) vi è un caratteristico balcone barocco che risale al XVI secolo.

L’androne è caratterizzato da una scalinata decorata in pietra che si divide in due ali.

Palazzo Di Malta

L’imponente Palazzo Di Malta del 1600, costruito con grandi blocchi tufacei, ha sulla sommità del portale uno stemma gentilizio ed è arricchito da un giardino con grandi piante secolari.

Palazzo Cybo-Malaspina

Il palazzo Giannuzzi Savelli, per molto tempo conosciuto erroneamente come Cybo-Malaspina, è una delle emergenze architettoniche più rilevanti del patrimonio culturale aiellese.

Il palazzo (in “loco ditto in pede di Piaza) fu acquistato nel 1589 da Marco Giannuzzi Savelli dalla famiglia allora proprietaria, almeno dal 1504, dei De Amato, assieme al Suffeudo di Donna Guglielmina. Dunque del palazzo, in quell’epoca: “... la Camera Ducale (non) vi possiede abitazione alcuna, tantoché l’affittatore ed erario stanno a case d’affitto...”, ed inoltre, la Casa ducale Cybo “possiede solamente una stanza nell’angolo della città verso Ponente, situata sopra di un membro terraneo posseduto da D. Giuseppe Belmonte accosto un picciolo orticciuolo col Giardino del Reverendo D. Francesco Arlotti...”.

La proprietà del Palazzo rimane ai Giannuzzi sino a dopo il 1822 allorquando l’edificio viene acquistato dalla famiglia Viola, attuale proprietaria.

Danneggiato dal terremoto del 1638, fu ricostruito nel quinquennio 1638-43.

Presenta una facciata con intonaco rustico e paraste in pietra a “bugne” negli angoli. Un cornicione divide il piano terra dal piano nobile. Il portale ha due colonne laterali di ordine dorico-tuscanico che reggono una trabeazione con maschera, su cui è posto il balcone con balaustre. Sul fastigio del balcone spicca lo stemma gentilizio dei Giannuzzi. A destra e a sinistra del piano nobile vi sono finestre modanate, mentre quelle del piano terra sono inquadrate da mostre in pietra evocanti un bugnato. L’androne è in stile romano, con trabeazioni, nicchie, e scale decorate in pietra. Infine, nella facciata laterale, si possono ammirare le ringhiere dei balconi in ferro battuto.

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