Descrizione
Oltre 10 chiese erano già presenti in Ajello, molte andate distrutte (S. Nicola, S. Giovanni, S. Domenica e S. Giacomo), altre ancora bisognevoli di restauro, nel cui interno conservano opere d’arte non sempre valorizzate come meriterebbero.
- Santa Maria Maggiore
È la Chiesa Matrice di Ajello. Fu fondata forse prima del Mille sebbene alcuni studiosi affermino che fosse stata eretta nel 1321 ed elevata a parrocchia nel 1417. È a pianta basilicale, con tre navate.
Al termine della nave centrale spicca l’abside racchiuso dall’arco trionfale a tutto sesto. L’altare maggiore in marmi policromi è opera di bottega napoletana del XVIII secolo e proviene dalla distrutta chiesa di S. Giacomo presso il Monastero delle clarisse (oggi vi è il Municipio), assieme alla balaustra. Nella navata di sinistra sono posti l’altare dedicato a S. Francesco di Paola e l’ingresso alla cappella del Sacro Cuore, già di San Geniale. Nella navata di destra, vi è allocato l’altare dedicato a S. Antonio da Padova e l’ingresso – ora murato – della aappella del SS. Sacramento (che era di giurisdizione della Congrega omonima a cui aderivano le famiglie nobili della Città), andata distrutta col terremoto del 1905. Di tale struttura rimangono le mura perimetrali e i resti dell’altare in marmo. La facciata presenta un notevole portale litico di gusto tardo-gotico con lunetta ogivale della fine del XV secolo. Sulla destra si erge la cinquecentesca torre campanaria a pianta quadrata. Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, inoltre, si conserva(va) un Ostensorio in argento lavorato a cesello (ora nel museo Diocesano di Cosenza).
- San Giuliano
Nella Chiesa di S. Giuliano aveva sede la Congrega del SS. Rosario a cui aderivano gli artigiani cittadini. La chiesa, a due navate, si fa risalire al XV secolo. All’interno spicca il notevole arco santo ad ogiva e l’altare maggiore sottostante di gusto neoclassico. Vi sono ancora tre cappelle: in quella di sinistra è conservato un paliotto d’altare ligneo in stile barocco; in quella di destra, della Madonna del Carmine, si trova un’arcata decorata a grottesche opera di Pietro Barbalonga e gli affreschi di Raffaele Aloisio, in via di deterioramento. Il ciclo pittorico raffigura la Decapitazione di S. Giovanni Battista, la Madonna del Carmine in gloria e la Sacra Famiglia. Vi si conservano inoltre un vecchio organo del 1800 e una piletta dell’acqua santa del Xv secolo.
- S. Cosma e Damiano
Purtroppo le poche notizie su questa chiesa non ci permettono di tracciarne un quadro completo.
È esistente almeno sin dal 1599. Ha nella facciata un portale seicentesco di maestranze locali (roglianesi), e al suo interno, nella volta, un affresco probabilmente attribuibile all’Aloisio. L’abside è decorato con stucchi. In passato fu sede della Confraternita dell’Immacolata.
Madonna del Rosario di Cannavali
La graziosa chiesa intitolata alla Madonna del Rosario, era parrocchia sino a qualche decennio fa. Al momento si conosce l’anno di erezione ma risultava esistere già nel XIX secolo.