L’ex Convento degli Osservanti e la Cappella Cybo

L’ex Convento degli Osservanti e la Cappella Cybo


Descrizione

Il terremoto del 1638 non distrusse solo parte dell’abitato e del castello ma anche la struttura del convento sebbene quest’ultima non andò completamente distrutta. Infatti da un documento del 1771 si evince che, per un certo periodo coesistettero sia la nuova che la vecchia struttura. Sorto quindi originariamente in un sito diverso, ovvero in località Piano della Fontana o della Signora a seguito della donazione nel 1472 del terreno da parte di Francisco Siscar, il convento venne poi ricostruito a poca distanza (località S. Martino), intorno al 1735, utilizzando parte del materiale smontato dalla precedente fondazione.

Soppresso nel 1809, il convento, dopo vari tentativi di riportare la presenza dei religiosi, fu acquisito poi a metà del XIX secolo dal Comune che lo utilizzò per la costruzione del cimitero. Oggi, della struttura originaria non esiste che qualche rudere, oltre alla Chiesa di San Francesco, comunemente conosciuta come della Madonna delle Grazie, e alla Cappella Cybo, le cui parti architettoniche, come già detto, furono trasportate dal Convento vecchio.

La Chiesa della Madonna delle Grazie, caratterizzata dalle alte finestre ad ampolla, presenta, esternamente nello spigolo sud-est, una colonna con capitello ionico e tratto di trabeazione, alla cui sommità è collocato lo stemma in marmo di casa Cybo. Il portale d’ingresso del convento è in pietra tufacea scolpita con maschera al centro dell’arcata, con festoni di fiori e frutta. Entrando nell’atrio, abbiamo di fronte la Chiesa delle Grazie, a navata unica e con decorazioni in stucco. Nella parete di fondo (coro), conserva tre brani marmorei della fine del Quattrocento, ossia i bassorilievi raffiguranti l’Annunziata, l’Angelo annunziante e Dio Padre appartenenti al perduto monumento sepolcrale di Francesco Siscar, e provenienti anch’essi dal vecchio convento.

La Cappella Cybo, il cui prospetto è alla sinistra dell’atrio, fu realizzata nel 1597 da Pietro Barbalonga con la collaborazione di scalpellini toscani. All’interno della cappella vi è l’altare in marmo verde e nero di Calabria, al cui centro, ormai irrimediabilmente perduto era un affresco del ‘500 di scuola napoletana che raffigurava la Madonna delle Grazie.

Nell’ex Convento si conservavano sino a poco tempo fa: una tela del pittore locale Raffaele Aloisio (1800-1887?), raffigurante Santa Filomena, restaurato dalla Soprintendenza di Cosenza e ora custodito in Comune,  e una tavola, sempre dell’Aloisio, dipinta ad olio raffigurante la Madonna delle Grazie, restaurata anche essa e collocata al posto dell’affresco cinquecentesco oramai scomparso.

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